La Certosa di Pavia è un complesso monumentale storico composto da un monastero ed un santuario, ma ospita anche il Museo della Certosa di Pavia e la stazione locale dei carabinieri. A discapito di quanto si possa pensare, non si trova nella città di Pavia, bensì a 9 km dal capoluogo di provincia, precisamente in via Del Monumento n.4 nell’omonimo comune. È sufficiente percorrere la SS 35 fino ad arrivare nel centro storico del paese dove poi inizia un viale alberato che vi porterà al monumento. Nel sito ufficiale potete trovare molte curiosità e dettagli.
Si tratta di una delle perle della Lombardia. Per quanto mi riguarda, ho visitato la Certosa diverse volte quando ero piccola, ma proprio per colpa dell’età non riuscivo a comprendere a pieno e credevo di trovarmi nella città di Pavia. Poi mi sono resa conto di aver sempre sbagliata. Ci sono tornata lo scorso anno, nel gennaio 2020, poco prima che il Covid ci venisse a fare visita ed è stata una delle ultime gite fatte prima che la nostra vita si fermasse completamente. Da Varese sono circa 80 km di distanza, un giro che si può fare senza problemi in un pomeriggio magari andando a visitare anche la vicina Pavia di cui poi vi parlerò in un nuovo articolo.
LA STORIA
La Certosa di Pavia è stata edificata alla fine del XIV secolo per volere di Gian Galeazzo Visconti (signore di Milano) in seguito al voto della moglie Caterina. Nel corso degli anni è passata per diverse mani: la comunità certosina, quella cistercense e la benedettina fino all’unificazione del regno d’Italia. Nel 1866 è stata dichiarata monumento Nazionale e fa parte del demanio dello stato italiano. Dal 1968 ospita la comunità cistercense. E se vi state chiedendo come mai i benedettini sono stati mandati via è presto detto. Pare, infatti, che tutto questo risalga ad un episodio ben preciso risalente al 1946 quando la salma di Benito Mussolini fu trafugata dal cimitero di Milano. A quanto pare, proprio due frati la presero in custodia e la conservarono dietro l’altare della Certosa per una notte fino a quando venne scoperta dalla polizia.
GLI ORARI
Se avete in programma una visita alla Certosa di Pavia, fate attenzione agli orari. La Certosa, infatti, è aperta poche ore al giorno al pubblico. La mattina dalle ore 9.00 alle ore 11.30, mentre il pomeriggio dalle 14.30 alle 16.30 da ottobre a marzo. L’orario di chiusura è posticipato alle 17.30 ad aprile ed alle ore 18.00 da maggio a settembre. Il cancello viene chiuso mezz’ora prima, mentre i lunedì non festivi è chiusa al pubblico. Quindi ricordatevi di non iniziare la vostra settimana con una gita alla Certosa!
DOVE PARCHEGGIARE ALLA CERTOSA DI PAVIA?
Nei pressi della Certosa, a circa 300 metri, si trova un parcheggio non custodito a pagamento: circa 2 euro all’ora. Se invece siete con il camper, vi è un’apposita area attrezzata e chiamata Certosa Park, in Strada Provinciale n.27: 25 piazzole dotate di colonnine con corrente elettrica (qui il sito ufficiale per maggior informazioni).
LE PERSONE SEPOLTE ALLA CERTOSA
Gian Galeazzo Visconti, fondatore della Certosa, riposa nell’abside a sud. Mentre nella parte a nord troviamo il monumento funebre dedicato a Ludovico il Moro (duca di Milano) ed alla moglie Beatrice D’Este: opera de Il Gobbo, ovvero Cristoforo Solari scultore del rinascimento, si tratta di tombe inutilizzate poiché Ludovico morì in Francia e si trova sepolto nella Chiesa dei Padri Domenicani di Tarascona (Provenza), mentre Beatrice riposa nella chiesa dei Padri Domenicani di Santa Maria delle Grazie a Milano.
QUANTO COSTA LA VISITA ALLA CERTOSA DI PAVIA?
L’ingresso è gratuito. Una volta entrati troverete un frate come “guida turistica” che vi racconterà un po’ la storia del complesso monumentale. Se volete potrete lasciargli un’offerta libera. Prima di uscire, inoltre, si passa dal negozietto dei monaci dove trovate accessori da poter comprare e portare a casa come ricordo ed è anche un modo per aiutare i frati.
E’ POSSIBILE FARE FOTO NELLA CERTOSA?
In teoria, la risposta è no. È vietato fare foto all’interno ed anche all’esterno tanto che vi sono diversi cartelli che ve lo ricordano sempre. Ma se si fa attenzione, si toglie il flash è possibile scattare qualche scatto rubato, d’altronde sarebbe un peccato non poter immortalare questa bellezza!
