Lombardia, Varese

Varese – alla scoperta di Villa Recalcati

Buon lunedì,
ve lo avevo anticipato: nel mio sito parleremo di mete europee, di mete italiane, ma ogni tanto ci sarà spazio anche per la mia città, Varese che è nota per essere una città piena di ville meravigliose che, per nostra fortuna, è possibile visitare quasi tutte gratuitamente. Dopo essere andati alla scoperta di Villa Toeplitz, oggi parliamo di Villa Recalcati sede della Provincia di Varese (dal 1931) e una delle due sedi della Prefettura di Varese. L’ideale per una gita in giornata se passate dalla città giardino. È una delle più antiche e prestigiose testimonianze dell’architettura e della vita nobiliare settecentesca varesina e della belle epoque che fecero di Varese una prestigiosa meta turistica trasformandola nella Versailles di Milano.

COME SI ARRIVA A VILLA RECALCATI?

Villa Recalcati sorge nel quartiere di Casbeno, precisamente in Piazza della Libertà. Alla fine di viale XXV Aprile troverete una rotonda e di fronte la maestosa villa. Per quanto riguarda il trasporto pubblico, è facilmente raggiungibile dalla vicina stazione di Casbeno altrimenti con il pullman grazie alle linee A-B-N-Z.

DOVE PARCHEGGIARE A VILLA RECALCATI?

Davanti l’entrata principale di Villa Recalcati vi sono alcuni parcheggi a strisce bianche con disco orario, ma è davvero difficile riuscire a trovare un posto. Poco distante, in via Evaristo Trentini, si trova un parcheggio multipiano. 211 posti auto al coperto e 59 posti auto scoperti. In questo modo sarà facilissimo raggiungere i giardini di Villa Recalcati poiché il parcheggio vi è collegato tramite un sottopasso pedonale. Se avete intenzione di fermarvi poco tempo, massimo due ore, approfittate dei 59 posti scoperti che sono gratuiti ed è necessario solo il disco orario. Se invece avete in programma di fermarvi di più, il piano -1 è quello che fa al caso vostro: con € 2 avrete pagata tutta la giornata. Il piano -2 è riservato ai dipendenti pubblici della Provincia di Varese e della Questura.

IL PARCO DI VILLA RECALCATI

E’ possibile accedervi solo dal cancello di via Daverio. È opera dell’architetto Enrico Combi che, in città, si occupò anche del parco di Villa Ponti. Un’oasi di pace e tranquillità dove è possibile trovare sia specie esotiche sia specie autoctone.

GLI ORARI DI APERTURA DI VILLA RECALCATI

La Villa, purtroppo, non è visitabile a meno che non vi siano organizzate delle apposite giornate come quelle fatte da Nature Urbane che vi consiglio di fare quando la riorganizzeranno. Io ci sono stata ed è stata una bellissima esperienza. Per quanto riguarda il Parco, invece, nei mesi estivi (ovvero quando vi è l’ora legale) è aperto dal lunedì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 19.00, mentre nei mesi invernali (ovvero quando vi è l’ora solare) è aperto dal lunedì alla domenica dalle ore 10.00 alle ore 16.30.

QUANTO COSTA VISITARE VILLA RECALCATI?

Come anticipato, l’accesso a Villa Recalcati è assolutamente gratuito. Anche in occasione di Nature Urbane, avrete la possibilità di visitare gli interni gratuitamente, è sufficiente iscriversi con anticipo visto che i posti sono limitati. Per quanto riguarda il parco è pubblico quindi potrete godervi una bellissima gita senza spendere un centesimo.

POSSO PORTARE IL CANE CON ME?

Assolutamente si, i vostri amici quattrozampe sono i benvenuti nel Parco di Villa Recalcati. Ovviamente, l’importante è tenerli sempre al guinzaglio e rispettare le norme igienico-sanitarie.

CURIOSITA’ SU VILLA RECALCATI

1. Nel 1874 era il Grand Hotel Excelsior ed ospitò diverse Famiglie Reali, tra cui i Reali di Spagna.
2. Ospitò molti personaggi famosi come Giuseppe Verdi, il poeta Parini, D’Annunzio, Carducci, Pascoli, Segantini ed addirittura un Presidente degli Stati Uniti d’America.
3. L’interno è arricchito da numerosi affreschi del ‘700 opera dei più importanti decoratori varesini dell’epoca come Pietro Antonio Magatti e Giovan Battista Ronchetti.
4. Nel parco fu collocato, in un’urna, il cuore di Taddeusz Kosciuszko. L’eroe del Risorgimento polacco, morto nel 1817, lo aveva lasciato in eredità alla moglie di Morosini, Emilia Zeltner, allora poco più che una bambina, il cui padre aveva dato asilo a Kosciuszko durante l’esilio. La Zeltner, di ideali democratici, avrebbe sempre portato con sé l’urna e trasformato Villa Recalcati nel fulcro del movimento patriottico varesino.
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