Alzi la mano chi, istintivamente, quando si parla di Milano non pensa immediatamente al Duomo, alla sua piazza, alla Galleria, al Castello Sforzesco..tutti luoghi meravigliosi che riempiono il cuore e gli occhi di pura bellezza, ma che magari a volte sono un po’ i soliti cliché. Attenzione non voglio certo dire, con questo, che se visitate Milano non dovete visitare i suoi luoghi tipici, al contrario, sono la prima a consigliarvi di perdervi tra le sue strade, salire sul Duomo per una meravigliosa vista dall’alto del capoluogo, mangiare un panzerotto da Luini che è una tappa immancabile. Al tempo stesso, però, amo scoprire luoghi inediti di un posto. Non è sempre facile, soprattutto se io stessa sono una turista in una città che non ho modo di vivere a pieno. Però di recente ho avuto modo di vivere una Milano un po’ diversa e lasciarmi incantare da luoghi che vedevo per la prima volta. Volete venire con me alla scoperta di una Milano insolita? Vi ripropongo l’itinerario tale e quale al mio, tenete conto che ho fatto tutto a piedi e da sola. Sono partita dalla zona esterna di piazza Duomo, verso Corso Venezia, per poi proseguire fino alla stazione Cadorna. Ed ovviamente, tra una tappa e l’altra, io stessa ho ammirato il Duomo e mangiato un buon panzerotto.
VIA MALPIGHI
Prima tappa via Marcello Malpighi n.3 perchè proprio qui si trova quello che è ritenuto uno dei palazzi più belli del Liberty milanese grazie al rivestimento di gran parte della facciata esterna con piastrelle figurate in ceramica, ferri battuti e motivi floreali in cemento. Mi raccomando non tenete gli occhi fissi sul cellulare, altrimenti vi perderete questa prima perla.
VILLA INVERNIZZI 850 metri
In via Cappuccini n.7 troviamo Villa Invernizzi che, purtroppo, essendo un edificio privato non è visitabile neanche con visite guidate o pagando un biglietto. Ma nessun problema, a noi, infatti, interessa il suo esterno. Sapevate che a Milano è possibile vedere i fenicotteri a pochi passi dal centro? Nel 2004 quando il Cavaliere Invernizzi morì, non avendo eredi, lasciò tutto alla Fondazione Invernizzi mettendo come clausola nel testamento l’obbligo di amministrare i beni e le società di famiglia, ma soprattutto di tutelare la colonia di fenicotteri. Ovviamente non è possibile avvicinare i fenicotteri che vivono in libertà all’interno del parco, ma potrete ammirarli dal cancello.
CA DE L’OREGGIA 100 metri
Proprio a pochi passi da Villa Invernizzi, in via Gabrio Serbelloni n.10, troviamo Ca De L’Oreggia, ovvero uno dei primissimi citofoni di Milano che, senza dubbio, merita anche il premio per essere uno dei più originali. È opera di Adolfo Wildt.
WALK OF FAME 1,1 km
Poco più di un chilometro vi separa da una delle tappe che vi farà pensare di essere ad Hollywood. Le Walk of Fame, infatti, sono presente in diverse città (Locarno, Cannes per citarne un paio), ma la più famosa è, ovviamente, quella di Los Angeles. Non tutti sanno, neanche i milanesi stessi, che anche la loro città può vantare una Walk of Fame di tutto rispetto in Largo Corsia dei Servi n.21. Non potete immaginare quanta gente ho visto passarci davanti e non degnarla neanche di uno sguardo. Qui un tempo sorgeva la sede di Tv Sorrisi e Canzoni, il settimanale che organizzava la Notte dei Telegatti. Ed, infatti, ogni mattonella oltre le impronte di divi nazionali ed internazionali, ha inciso anche un piccolo Telegatto. Potrete trovare le impronte di Kirk Douglas, Sylvester Stallone, Sharon Stone, Sandra Mondaini e dei Pooh per citarne alcuni.
SANTUARIO SAN BERNARDINO 220 metri
Pronti per la tappa più “macabra”? Non fate come me che, presa dall’entusiasmo, sono entrata diretta nel Santuario e non ho guardato le indicazioni. Quindi mi sono trovata ad ammirare il suo interno, ad aprire porte che non portavano da nessuna parte e quando, del tutto sconsolata, mi ero decisa ad uscire perché non trovavo il famoso ossario ho visto che, proprio all’ingresso, c’è un cartello con una freccia che ti indica come arrivarci. Ma dettagli, sono un po’ pasticciona, lo sappiamo. La cappella ossario di San Bernardino è conosciuta perché le sue pareti sono, per gran parte, ricoperte da ossa che formano vere e proprie decorazioni con i teschi. I resti che possiamo vedere appartengono probabilmente ai morti dell’ospedale del Brolo dedicato alla cura dei lebbrosi, ormai distrutto, ed alle salme traslate dai cimiteri seicenteschi sopressi. Ovunque giriate il vostro sguardo, troverete ossa e teschi, e quelli chiusi nelle cassette sopra la porta d’ingresso sono quelli dei condannati a morte. Secondo una leggenda, nella notte del 2 novembre (giorno dei morti), una bambina, i cui resti si trovano presso l’altare dell’ossario, torna a vivere trascinando con sé tutti gli altri scheletri in una danza macabra.
GRAND HOTEL ET DE MILAN 1 km
In via Manzoni n.29 troviamo uno degli hotel più belli di Milano che si colloca proprio alla fine di via Montenapoleone. Questo hotel, però, ha una particolarità in quanto proprio qui, il 27 gennaio 1901 alle ore 2.50, morì Giuseppe Verdi. La cosa più bella di quei giorni tristi è stato l’amore dei milanesi che, per non disturbare il Maestro costretto a letto, sparsero della paglia lungo la via che passava davanti l’hotel per non fare troppo rumore. Oggi è possibile soggiornare nella Suite Verdi dove sono stati mantenuti alcuni arredi originali.
VICOLO SANTA MARIA ALLA PORTA 1,2 km
Un po’ nascosta, ma troviamo questa graziosa piazzetta che è stata risistemata dopo anni di abbandono. Questa piazzetta nasconde una particolarità, ovvero i resti di una cappella settecentesca che oggi costituiscono una chiesa a cielo aperto. Inoltre, sulla piazzetta si affacciano edifici molto belli.
Vi aggiungo anche un +1 che, purtroppo, io non ho avuto modo di vedere perché quando sono passata il portone era chiuso. Ma magari voi sarete più fortunati. Si tratta di Casa Rossi in Corso Magenta n.12: entrando dal suo portone centrale ci si trova in un cortile interno che, solo alzando lo sguardo, mostra la sua meraviglia. Il cortile, pensato dall’architetto, è realizzato in forma ottagonale con pilastri di ordine tuscanico e lunette sopra le finestre.
Vi è piaciuto questo itinerario un po’ insolito su Milano?