Ho perso il conto delle volte in cui sono passata davanti a Villa Carlotta e mi sono limitata a scattare una foto all’esterno, proprio perché la versione italiana del mio nome Charlotte è proprio Carlotta. Quindi sono da sempre legata a questa villa, ma purtroppo non avevo ancora avuto modo di visitarla all’interno. Ogni volta mi ripromettevo che la volta successiva sarebbe stata la volta buona, ma invece continuavo a rimandare, fino al 1° luglio quando ho deciso di andarci appositamente. Oltre 300 anni di storia dove l’arte e la natura si uniscono in un connubio perfetto.
DOVE SI TROVA VILLA CARLOTTA?
Villa Carlotta si trova in via Regina n.2 a Tremezzina e gode di una splendida vista sul Lago di Como.
COME SI RAGGIUNGE VILLA CARLOTTA?
1. In macchina: ci troviamo a circa un’oretta da Milano ed è raggiungibile tramite le strade di paese del lago di Como che sono molto strette ed a doppio senso, spesso infatti vi capiterà di trovarvi in un ingorgo dovuto a due pullman che si incrociano.
2. In treno: Tremezzina non ha una stazione ferroviaria, il modo più veloce è quello di scendere alla stazione di Como e poi grazie alle Asf Autolinee prendere il pullman C10 che collega Como a Colico e si ferma proprio a Villa Carlotta.
3. In battello: grazie a Navigazione Laghi si può raggiungere Villa Carlotta da Como, Varenna e Bellagio.
QUANDO E’ APERTA VILLA CARLOTTA?
Villa Carlotta è aperta 7 giorni su 7 dalle ore 10.00 alle ore 19.00.
QUANTO COSTA VILLA CARLOTTA?
Il costo per visitare Villa Carlotta ed i suoi giardini è di euro 15 che scende ad euro 13 per gli over 65. Ingresso gratuito per i bambini, i disabili ed i residenti a Tremezzina o Griante. Il biglietto costa 10 euro per gli studenti dai 19 ai 25 anni.
DOVE PARCHEGGIARE PER VISITARE VILLA CARLOTTA?
Ci sono diversi parcheggi liberi ed a pagamento nei dintorni di Villa Carlotta, ma se dovessero essere già occupati (cosa molto probabile) vi consiglio di parcheggiare all’Autosilo Villa Mainona.
QUANDO E’ MEGLIO VISITARE VILLA CARLOTTA?
Il periodo migliore per visitare Villa Carlotta è, senza dubbio, la primavera perché potrete godervi la fioritura delle azalee e dei rododendri, mentre nei mesi di luglio e di agosto è la volta delle camelie. Una cosa è certa, Villa Carlotta è splendida in ogni periodo dell’anno.
QUANTO TEMPO CI VUOLE PER VISITARE VILLA CARLOTTA?
La visita è libera quindi non c’è un tempo preciso. Io ci ho messo circa un’oretta visitando gli interni ed il giardino, ma se volete godervi la gita e scattare più foto possibili allora vi raccomando di fermarvi almeno mezza giornata.
LA STORIA DI VILLA CARLOTTA
Costruita nel 1690 dai marchesi Clerici di Milano, divenne importante a livello internazionale nel 1801 quando venne comprata da Giovanni Battista Sommariva, presidente del Comitato di Governo della Repubblica Cisalpina. Venne poi acquistata dai principi di Prussia.
COME MAI SI CHIAMA VILLA CARLOTTA?
E’ presto detto: la principessa Marianna di Prussia, nel 1850, regalò alla figlia Carlotta la villa in occasione delle sue nozze e da quel momento si decise di rinominare la villa in Villa Carlotta. Purtroppo, la principessa Carlotta morì in giovane età nel 1855 dando alla luce il quarto figlio, ma il marito proseguì ad arricchire la villa con essenze botaniche rare che troviamo ancora oggi. Il punto forte di Villa Carlotta, infatti, è il suo giardino botanico che è costruito su vari terrazzamenti ed, ad oggi, ospita oltre 500 specie di piante.
I CANI POSSONO ENTRARE A VILLA CARLOTTA?
I cani sono i benvenuti nel giardino di Villa Carlotta, l’importante è che siano portati al guinzaglio.
LE SALE DI VILLA CARLOTTA
Sala di Amore e Psiche
La sala accoglie Amore e Psiche, una delle opere più amate dai visitatori di Villa Carlotta. Fu realizzata tra il 1819 ed il 1824 da Adamo Tadolini, l’allievo prediletto di Canova, al quale il maestro aveva donato il modello in gesso della scultura, autorizzandolo a riprodurlo a suo piacimento.
Sala di Hayez
La sala raccoglie alcuni capolavori di pittura appartenuti alla collezione Sommariva. Il posto d’onore spetta, ovviamente, a L’ultimo bacio di Romeo e Giulietta dipinto da Francesco Hayez nel 1823 ispirandosi alla famosa tragedia di William Shakespeare.
Sala delle Vedute
In questa sala sono esposte alcune vedute che documentano l’aspetto della Villa nell’Ottocento. Quella più antica, dipinta dal pittor francese Jean Joseph Xavier Bidauld nel 1819, si caratterizza per l’attenta resa dei particolari e per l’accurata descrizione del paesaggio, ricollegandosi alla tradizione del vedutismo settecentesco.
Sala Napoleonica
Nella sala sono raccolte opere direttamente legate al periodo napoleonico, di cui Giovanni Battista Sommariva fu un protagonista, prima come uomo di governo poi come collezionista d’arte. I ritratti di alcuni membri della famiglia di Napoleone si affiancano alla serie di stampa dei Fasti, vale a dire al racconto delle gesta di Bonaparte in pace ed in guerra.
Sala Sommariva
In questa sala sono raccolti una serie di ritratti della famiglia Sommariva, proprietaria della Villa nei primi decenni dell’Ottocento. Una cornice riunisce le effigi di Giovanni Battista, dei figli Luigi ed Emilio, entrambi ufficiali dell’esercito francese, e del nipotino Emilio junior, morto in tenera età nel 1835.
Sala di Palamede
Fin dai tempi di Giovanni Battista Sommariva questa sala era destinata ad ospitare uno dei vanti della sua collezione, il Palamede di Antonio Canova. La statua fu realizzata a Roma nel 1803 – 1808, mentre si trovava ancora nello studio dell’artista cadde dal suo basamento e si danneggiò seriamente, richiedendo un intervento di sutura da parte dello stesso Canova, di cui si riconoscono i segni in diversi punti delle braccia e delle gambe.
Sala dei Gessi
In questa sala sono esposti alcuni modelli in gesso di età neoclassica già appartenuti alla collezione Sommariva, tra i quali spicca la Musa Tersicore di Antonio Canova.
Salone dei Marmi
In questa grande sala un tempo erano raccolte tutte le statue della collezione Sommariva, ora distribuite nei diversi ambienti del museo. Al centro, nella sua posizione originaria, è posto il gruppo di Venere e Marte, eseguito a Roma da Luigi Acquisti nel 1805.
Sala dei Cammei
I cammei in gesso esposti nella sala fanno parte di una raccolta realizzata a Roma intorno al 1820 da Giovanni Liberotti e composta da oltre 400 pezzi. Riproducono una scelta di architetture ed opere di arte celebri visibili a Roma, Firenze, Milano, Parigi ed in alcune collezioni private.
Sala dell’Arazzo
La sala, impreziosita da un fregio affrescato e da un soffitto in legno dipinto risalenti al Settecento quando la proprietà apparteneva alla famiglia Clerici, è arredata con un grande arazzo del XVIII secolo tessuto a Bruxelles nell’atelier di François van der Borght.
Camera di Carlotta
La sala rievoca la presenza della principessa Carlotta di Prussia, donna colta e raffinata educata alla corte di Berlino, attraverso arredi d’epoca e di suppellettili. In particolare una stampa a colori riproduce un suo ritratto all’età di vent’anni realizzato dal pittore Samuel Diez, un anno dopo il suo matrimonio con Giorgio II.
Studio del Duca
In questa sala è conservato il grande stendardo del ducato di Sassonia – Meiningen, dipinto a tempera. I mobili, risalenti all’inizio del 900, sono connotati da cadenze stilistiche liberty ed appartenevano a Giorgio II. Al duca risalgono anche i preziosi volumi di botanica e di letteratura in lingua tedesca e la collezione di riproduzioni fotografiche a colori.
Salotto Impero
Il mobilio esposto in questa sala è un esempio emblematico degli orientamenti di gusto del duca Giorgio II. Sono arredi sontuosi, impreziositi da inserti in bronzo dorato e realizzati nella seconda metà dell’800.