Lombardia, Milano

Milano – conosci via Bagnera? La via più pericolosa della città

Quante volte siete stati a Milano? Quante volte avete girato nei dintorni di piazza del Duomo e, magari, vi siete concessi un pò di shopping nella famosa e centrale via Torino? Ebbene non tutti sanno che proprio a pochi passi da via Torino si trova quella che è considerata essere la via più stretta e la via più pericolosa di tutta Milano. Quando ho pubblicato il reel sui miei social, il commento più frequente è stato quello che ormai a Milano ogni via è pericolosa. Ahimé è la triste realtà, di certo Milano non è più una delle città più sicure e bisogna fare attenzione ogni volta che si cammina, soprattutto se si è da sole, ma comunque io volevo farvi conoscere questa via che, inutile negarlo, mette un pò di angoscia quando la si percorre, ma ho voluto lo stesso provare questo “brivido”.

COME RAGGIUNGERE VIA BAGNERA?

La via più stretta e spaventosa di Milano è via Bagnera, come anticipato prima, ci troviamo in pieno centro ed è possibile raggiungerla con la linea gialla della metro, scendendo a Missori. Questa via è conosciuta per essere la più spaventosa del capoluogo lombardo perché proprio qui si sono compiuti gli omicidi di Antonio Boggia, il primo serial killer europeo che anticipò, di ben trent’anni, Jack Lo Squartatore. Siamo, infatti, alla metà dell’Ottocento.

COSA E’ SUCCESSO IN VIA BAGNERA?

Antonio Boggia era un uomo anziano e per bene, amante della bella vita. Portava le sue vittime in uno scantinato in via Bagnera con la scusa di far vedere loro una collezione di pezzi di antiquariato, ma in realtà le derubava e poi le faceva a pezzi. Tutto iniziò quando Giovanni Comi, un contabile in pensione, si incuriosì di questo bizzarro personaggio che, di solito, passava con sacchi di sabbia e di cemento. Decise di seguirlo per vedere cosa aveva in mente, ma non appena Boggia se ne accorse lo colpì con una scure. Comi riuscì a scappare ed a denunciare quanto visto. Antonio Boggia venne considerato insano di mente e rinchiusi in manicomio da dove, però, fuggì dopo pochi anni. Dopo qualche anno, il cadavere di Ester Maria Perrocchio venne trovato murato in una nicchia di uno scantinato in via Bagnera e furono trovati resti di altre tre vittime nel magazzino di Boggia.

Antonio Boggia uccideva le sue vittime perché voleva ottenere i loro risparmi e nascondeva i corpi delle persone uccise nella sua casa dove, infatti, la polizia trovò gli scheletri. Quindi assassinò ben quattro persone e tentò di ucciderne una. Venne condannato a morte dopo il processo e Boggia fu impiccato all’angolo tra Porta Lodovica e Porta Vigentina il giorno 8 aprile 1862. Una data importante, in quanto si tratta dell’ultima esecuzione capitale di un civile avvenuta nella città di Milano.

IL FANTASMA DI VIA BAGNERA

Ancora oggi c’è una leggenda intorno a via Bagnera di Milano. Pare, infatti, che il fantasma di Antonio Boggia aleggi ancora nella via Bagnera: se ci passate e sentite un venticello gelido sappiate che è lui che sta passando di là in quel momento proprio con voi. Dopo la morte di Boggia, il suo cranio fu lasciato a Cesare Lombroso che iniziò a studiarlo ed a trarre spunti per i suoi studi sulla fisionomia dell’assassino. Il teschio rimase nell’Ospedale Maggiore fino alla seconda guerra mondiale quando, poi, andò disperso a seguito dei bombardamenti dei tedeschi su Milano.

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