Il bello delle isole Canarie è che sono una meta che va bene per ogni periodo dell’anno e quindi posso permettermi di scrivere articoli a tal proposito anche nel mese di novembre. Mentre da noi inizia ad arrivare il freddo, il maltempo e le giornate si accorciano, anche solo scrivere del mio viaggio estivo mi fa evadere e mi permette di aggiornarvi, passo dopo passo, regalandovi articoli che spero, in futuro, possano esservi utili per organizzare il vostro viaggio.
Quindi oggi torniamo a parlare di Lanzarote, prometto che nei prossimi giorni arriveranno articoli ancora più precisi su tutto ciò che ho visto, ma mi sembra giusto iniziare a parlarvi dell’itinerario e delle cose da non perdervi se avete in programma un viaggio su questa meravigliosa isola. Io stessa ho evitato di visitare alcuni posti che ritenevo troppo turistici ed ho preferito concentrarmi su posti più autentici, ma di seguito vi lascio un elenco dettagliato di tutti i posti che meritano di essere visti almeno una volta nella vita quando si è a Lanzarote. Dovete sapere che Lanzarote è riserva della biosfera dell’Unesco dal 1993 e che qui l’uomo e la natura vivono completamente in simbiosi: l’architettura, infatti, grazie a Cesar Manrique, è in armonia con l’ambiente. Ma cosa vuol dire questo? E’ presto detto: le case di Lanzarote non devono superare i 3 piani di altezza e devono essere tutte bianche.
PARCO NAZIONALE DEL TIMANFAYA
Ovviamente il fulcro di Lanzarote. Visitare l’isola e non visitare il suo Parco Nazionale del Timanfaya non è una possibilità da contemplare. Patrimonio dell’Unesco, è il risultato di eruzioni vulcaniche avvenute tra il 1720 ed il 1736. Qui i vostri occhi rimarranno estasiati dal paesaggio lunare ed apocalittico che vi troverete davanti.
LOS HERVIDEROS
Diverse grotte scavate nella lava che si incontrano con l’Oceano.
EL CHARCO DE LOS CLICOS
Un lago dal colore verde smeraldo spesso considerato il simbolo di Lanzarote per il suo essere simbiotico nei confronti delle due forze naturali che hanno generato Lanzarote nel corso dei millenni: il vulcano e l’acqua marina. Si tratta, infatti, di un piccolo lago di acqua salata dal colore verde smeraldo dovuto da alghe e da organismi vegetali marini che si trovano sul suo fondo. Purtroppo è possibile osservarlo solo da lontano, dall’apposito Mirador. Infatti, a causa della sua delicatezza, non è permesso avvicinarsi o toccare le sue acque.
TEGUISE
Una delle tappe che ho amato maggiormente a Lanzarote. E’ stata la capitale delle Isole Canarie dal 1425 al 1448 e si trova proprio alle spalle del vulcano di Guanapay. Inoltre, è considerata il più antico insediamento spagnolo di tutte le Canarie. E pare che non sono la sola ad essermene innamorata visto che è stata dichiarata una delle città più belle di tutta la Spagna. Non perdetevi la Chiesa di Nostra Signora di Guadalupe ed una visita al Museo dell’Aloe (l’ingresso è gratuito).
EL GOLFO
Un borgo di pescatori circondato da eruzioni laviche (del 1730 e del 1736) che si trova nella parte occidentale dell’Isola, proprio all’interno del Parco Naturale dei Vulcani.
ORZOLA
Un piccolo paesino dove il colore bianco è il vero protagonista. Da qui potrete raggiungere La Graciosa, una piccola isola che, dal 2018, è diventata l’ottava isola delle Canarie ed è la più piccola isola abitata dell’intero arcipelago con i suoi 658 abitanti.
PUERTO CALERO
Oasi di pace e tranquillità nel sud dell’Isola.
SALINAS DE JANUBIO
Risalgono al 1895 e le acque della laguna naturale venivano evaporate per produrre il sale.
LA GERIA
Perfette cavità colorate di verde, ocra ed oro che creano un paesaggio unico al mondo. La Geria si estende su una superficie di 52 km quadrati ed è situata nel cuore dell’isola, alle pendici dei vulcani del Parco Nazionale del Timanfaya.
LAS GRIETAS
Un piccolo canyon creato da una frattura stretta della crosta vulcanica che è stata erosa dal vento nel corso degli anni. Senza dubbio si tratta del canyon più bello delle Isole Canarie tanto che da molti viene paragonato all’Antelope Canyon di Page in Arizona.
ARRECIFE
La sue prime notizie sono datate al XV secolo, quando era solo un piccolo villaggio di pescatori. Oggi, invece, è la città più importante di Lanzarote.
JARDIN DE CACTUS
Una geria gigante che celebra la coltivazione del cactus. E’ stato realizzato da Cesar Manrique sempre rimanendo fedele al binomio arte e natura, imprescindibile nelle sue opere. Si trova a Guatiza, nel comune di Teguise in uno spazio agricolo con estese piantagioni di cactus destinate alla coltivazione della cocciniglia. E’ possibile visitarlo dalle ore 10.00 alle ore 17.00.
CALDERA EL CUERVO
Durante la notte del 1 settembre 1730 ci fu un terremoto con il vulcano El Cuervo che iniziò a sputare lava per circa 6 anni. E sono proprio questi sei anni di eruzione il risultato del paesaggio che vediamo qui oggi. E’ vero, in sei anni i fiumi di lava hanno distrutto le città ed i villaggi, ma hanno anche creato un territorio unico.
HARIA
Ci troviamo nella parte settentrionale dell’isola, ma non vi sembrerà quasi di essere a Lanzarote. Grazie al suo microclima, infatti, le terre di Haria sono tra le più verdi di tutta l’isola. Per questo motivo il paese viene soprannominato Valle delle mille palme, ma vi si trovano anche altre specie tropicali come cactus e fichi d’india.
JAMEOS DEL AGUA
Sempre ideato da Cesar Manrique, si trova in un tunnel vulcanico che si è formato in seguito alle eruzioni del Vulcano della Corona. Possiamo vedere una grotta che è diventata l’habitat di piccoli granchi, ma anche un giardino di palme con un lago artificiale ed un museo dedicato ai vulcani dove potrete fare varie attività interattive.
CUEVA DE LOS VERDES
Una grotta nata a seguito dell’eruzione del Vulcano Monte Corona. Troviamo due gallerie sovrapposte che si succedono in corridoi, labirinti, ma il tutto illuminato per dare risalto alle forme ed ai colori della lava solidificata. In passato, quando l’isola di Lanzarote subiva attacchi da parte dei pirati, molte persone dell’isola si rifugiavano qui per salvarsi.
CITTA’ STRATIFICATA
Conosciuta anche come Mataburros, è davvero un posto unico nel suo genere. In passato, infatti, era una grande cava di pietre vulcaniche che venivano utilizzate per il giardinaggio e l’agricoltura, ma con il tempo gli agenti atmosferici hanno modellato le rocce creando un paesaggio surreale. Attenzione, però, se volete arrampicarvi sulle rocce, il materiale è molto friabile e può cedere.