Avendo origini calabresi, e passando ogni anno un pò di tempo in Calabria, amo esplorare i suoi dintorni ed ogni tanto anche “evadere” e scoprire le regioni vicine. La scorsa estate l’ho fatto con il Cilento (sono andata alla scoperta di Palinuro, della Costa del Mito, di Castellabate, di Marina di Camerota e di Rodio), ma anche con la Basilicata ed, in particolar modo, con Maratea.
Maratea è uno di quei posti che ho visto diverse volte, ma che non mi stanca mai. La trovo una vera perla della Basilicata, ma soprattutto mi emoziono ogni volta davanti il suo Cristo. Ci mancavo da un pò di anni, ma sono riuscita a recuperare. Posso finalmente parlarvene visto che ho delle foto recenti da condividere.
DOVE SI TROVA MARATEA?
Maratea è un comune della provincia di Potenza, in Basilicata.
CURIOSITA’ SU MARATEA
- Maratea è l’unico centro dell’intera Basilicata ad affacciarsi sul Mar Tirreno.
- Maratea fa parte de I Borghi più belli di Italia.
- Ha ottenuto più volte la Bandiera Blu. Per la qualità delle sue acque di balneazione, per le sue spiagge e per i servizi offerti.
- Grazie alla statua del Cristo Redentore, la cittadina di Maratea è gemellata a quella di Rio De Janeiro.
IL CRISTO DI MARATEA
Il Cristo di Maratea è l’emblema della cittadina e dell’intera regione. La Statua del Redentore si trova sulla cima del Monte San Biagio e da qui sovrasta tutta Maratea, il suo porto ed il Golfo di Policastro. E’ stata realizzata da Bruno Innocenti tra il 1963 ed il 1965. Vuole significare la rinascita e la speranza nuova. Tuttavia, se ci fate caso, il volto del Cristo di Maratea è differente rispetto a quello a cui siamo abituati. Ha capelli corti, barba appena accennata.
COME RAGGIUNGERE IL CRISTO DI MARATEA?
Per raggiungere il Cristo di Maratea vi basterà percorrere la strada provinciale e salire verso il Monte San Biagio. La strada non è molto agevole, ci sono diversi tornanti stretti e, soprattutto nei periodi di massimo afflusso, è presa d’assalto dai turisti. Per questo motivo, l’ingresso alle macchine è limitato. Non si può arrivare fino ai piedi del Cristo (a meno che non vi rechiate di notte).
QUANTO E’ ALTO IL CRISTO DI MARATEA?
Il Cristo di Maratea è alto, dalla cima della testa ai piedi, 21,13 metri. Ed è la seconda statua più grande di Italia. Seconda solo al Colosso di San Carlo Borromeo in Piemonte. L’apertura delle braccia arriva a 19 metri circa e la sua testa misura 3 mesi di altezza. Il suo peso? Pare aggirarsi verso le 400 tonnellate.
DOVE PARCHEGGIARE AL CRISTO DI MARATEA?
C’è un parcheggio dove potrete lasciare la vostra macchina a poche centinaia di metri dal Cristo di Maratea. Da qui troverete il servizio navetta pronto a portarvi fino ai piedi del Cristo. Il parcheggio è aperto tutti i giorni dal 3 giugno al 30 settembre, dal 5 ottobre al 3 novembre, dal 28 marzo al 1° maggio e dal 16 maggio al 2 giugno solo nei giorni festivi e prefestivi. Nei giorni che non sono stati indicati, è possibile arrivare fino all’area di sosta gratuita davanti la Basilica di San Biagio. Il costo del parcheggio è di 5 euro per la prima ora, mentre poi scende a 3 euro per ogni ora successiva. Il costo della navetta, andata e ritorno, è di 1 euro.
COSA C’ERA PRIMA DEL CRISTO DI MARATEA?
Tutti conosciamo il Cristo di Maratea, ma cosa c’era al suo posto prima della sua realizzazione? Sul Monte San Biagio si trovava il castello di Maratea che, nel 1806, fu assediato da 4500 soldati francesi. In ricordo di questo evento, venne messa un croce in ferro battuto nel punto più alto del monte, ma la croce non ebbe fortunata perché i fulmini l’abbattevano di continuo. Per questo motivo, nel 1942, Biagio Vitolo (podestà) decise di creare una croce commemorativa di cemento e dotata di parafulmini. Nel 1953, il conte Stefano Rivetti di Val Cervo, decise di sostituire la croce commemorativa con il monumento al Cristo.
LA STORIA DEL CRISTO DI MARATEA
Nel settembre 1961, il conte di Biella, Stefano Rivetti di Val Cervo, concretizzò la sua idea inviando una lettera all’amministrazione comunale con il consiglio comunale di Maratea che approvò l’idea e diede il via alla costruzione del Cristo. Nel settembre 1963 si decise di togliere la Croce e metterla da un’altra parte. Rivetti non aveva dubbi ed aveva individuato in Bruno Innocenti l’artista a cui affidare questo grande progetto. La statua venne completata, ma a discapito di quanto si possa pensare, non ci fu nessuna cerimonia ufficiale per inaugurarla.
IL CRISTO DI MARATEA IN TV
Ovviamente il Cristo di Maratea è apparso diverse volte in televisione ed anche nei film come, ad esempio, nel film di Piero Chiambretti Ogni lasciato è perso (con il protagonista che sale in cima al monte San Biagio per chiedere una grazia al Cristo) e nel film Basilicata Coast to Coast di Rocco Papaleo (tanto che il Cristo è stato utilizzato anche nella locandina del film).
GLI ORARI PER VEDERE IL CRISTO DI MARATEA
Il Cristo di Maratea è visitabile 24 ore su 24, non ci sono vincoli di tempo. L’unica differenza è che se ci arrivate a tarda ora o di notte non c’è più la navetta a portarvi ai suoi piedi, ma dovrete arrivarci con la vostra macchina.
I PREZZI PER VEDERE IL CRISTO DI MARATEA
Ammirare il Cristo di Maratea non ha prezzo, l’ingresso è libero e gratuito.
COME ARRIVARE AI PIEDI DEL CRISTO DI MARATEA?
Vi ho già spiegato come arrivare con la macchina o con la navetta, ma per chi volesse fare questa esperienza in modo autentico è possibile raggiungere il Cristo di Maratea anche a piedi attraverso la scalinata che passa per il borgo di San Biagio. Un’alternativa, invece, è il sentiero che parte dal centro storico di Maratea fino ad arrivare alla cima del Monte San Biagio: 2,4 km con un dislivello di 445 metri che si percorrono in circa un’oretta. Nel 2021, invece, è stata inaugurata una nuova via per raggiungere il Cristo di Maratea, quella dei ponti tibetani sospesi della via Ferrata.
PERCHE’ IL CRISTO DI MARATEA DA’ LE SPALLE AL MARE?
Lo so, se lo si guarda da lontano non si capisce bene da che parte guardi il Cristo di Maratea, lo si comprende solo una volta che si arriva ai suoi piedi e si capisce che il suo volto è rivolto verso l’entroterra dando, così, le spalle al mare. Il suo obiettivo è quello di vegliare sugli abitanti di Maratea ed infatti Bruno Innocenti descriveva così la sua opera “Non un urlo dal mare verso le valli, ma un pacato richiamo ad accogliere e a raccogliere, a rinfrancare la speranza”.